Brother to brother

BrothertoBrother

Quanti film non vediamo nelle sale cinematografiche italiane! Se non si ha la fortuna di andare ai festival o alle rassegne più interessanti, rischiamo di rimanere all’oscuro di una serie di pellicole davvero interessanti. C’è chi critica la nostra sudditanza nei confronti della produzione americana, ma dimentica che di questa produzione noi vediamo soltanto le opere targate “Hollywood”. C’è tutta una cinematografia cosiddetta “indie” che resta esclusa.

Brother to brother è un film del 2004, pluripremiato nei festival a tematica GLBTQ e non solo (premio speciale della giuria al Sundance Festival), però praticamente sconosciuto da noi. È un vero peccato non vederlo, soprattutto perché ci mostra uno spaccato di cultura afro-americana statunitense pressoché inesplorato. Il regista Rodney Evans dirige un bel cast di attori, su tutti Anthony Mackie, interprete del giovane Perry, e Roger Robinson, nei panni del poeta Richard Bruce Nugent; il tema della diversità è affrontato con molta sobrietà e senza eccedere nei toni lacrimosi tipici dei film nostrani; il dialogo è un esempio di come il linguaggio contemporaneo possa lanciare un ponte verso le esperienze letterarie più colte, quali la sperimentazione fatta negli anni ’20 dagli autori della Harlem Renaissance. Oso dire che l’antica sperimentazione di Langston Hughes, Wallace Thurman, Zora Neale Hurston e Aaron Douglas si riflette negli odierni artefici di testi rap con una continuità impressionante. L’incontro tra due generazioni apparentemente lontane ricorda un po’ il film di Gus Van Sant Finding Forrester, con la differenza che l’anziano poeta-pittore in questo caso non si comporta da maestro nei confronti del giovane collega. Perry e Bruce sono due uomini di diversa età che a distanza di anni percorrono strade parallele, segnate dalle difficoltà dei pregiudizi e dell’intolleranza per il loro orientamento sessuale e l’appartenenza alla cultura nera. Questo è un film essenziale, asciutto, privo dei ricami hollywoodiani, recitato con un lessico intraducibile nella nostra lingua, con flash-backs in bianco e nero che si amalgamano bene insieme all’oscurità prevalente della fotografia. Forse per tali motivi non è riuscito a entrare nella programmazione delle sale italiane, abituate ai cliché delle storie americane divenute ormai familiari ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Va da sé che Brother to brother non è doppiato, ma disponibile solo in versione originale senza sottotitoli.

Per chi fosse interessato: http://www.wolfereleasing.com/brothertobrother/default.asp.

Aggiungo che sul web è possibile scaricare i sottotitoli in originale, basta digitare il nome del film e aggiungere “subtitles”.

© Marco Vignolo Gargini

Informazioni su Marco Vignolo Gargini

Marco Vignolo Gargini, nato a Lucca il 4 luglio 1964, laureato in Filosofia (indirizzo estetico) presso l’Università degli Studi di Pisa. Lavora dal 1986 in qualità di attore e regista in rappresentazioni di vario genere: teatro, spettacoli multimediali, opere radiofoniche, letture in pubblico. Consulente filosofico e operatore culturale, ha scritto numerose opere di narrativa tra cui i romanzi "Bela Lugosi è morto", Fazi editore 2000 e "Il sorriso di Atlantide", Prospettiva editrice 2003, i saggi "Oscar Wilde – Il critico artista", Prospettiva editrice 2007 e "Calciodangolo", Prospettiva editrice 2013, nel 2014 ha pubblicato insieme ad Andrea Giannasi "La Guerra a Lucca. 8 settembre 1943 - 5 settembre 1944", per i tipi di Tra le righe libri, nel 2016 è uscito il suo "Paragrafo 175- La memoria corta del 27 gennaio", per i tipi di Tra le righe libri; è traduttore di oltre una trentina di testi da autori come Poe, Rimbaud, Shakespeare, Wilde. Nel 2005 il suo articolo "Le poète de sept ans" è stato incluso nel 2° numero interamente dedicato a Arthur Rimbaud sulla rivista Cahiers de littérature française, nata dalla collaborazione tra il Centre de recherche sur la littérature français du XIX siècle della Università della Sorbona di Parigi e l’Università di Bergamo. È stato Presidente dell’Associazione Culturale “Cesare Viviani” di Lucca. Molte sue opere sono presenti sul sito www.romanzieri.com. Il suo blog è https://marteau7927.wordpress.com/ ****************** Marco Vignolo Gargini, born in Lucca July 4, 1964, with a degree in Philosophy (Aesthetic) at the University of Pisa. He works since 1986 as an actor and director in representations of various kinds: theater, multimedia shows, radio plays, readings in public. Philosophical counselor and cultural worker, has written numerous works of fiction, including the novels "Bela Lugosi è morto", Fazi Editore 2000 and "Il sorriso di Atlantide," Prospettiva editrice 2003, essays "Oscar Wilde - Il critico artista," Prospettiva editrice in 2007 and "Calciodangolo" Prospettiva editrice in 2013, in 2014 he published together with Andrea Giannasi "La guerra a Lucca. September 8, 1943 - September 5, 1944," for the types of Tra le righe libri, in 2016 he published "Paragrafo 175 - La memoria corta del 27 gennaio", for the types of Tra le righe libri; He's translator of more than thirty texts by authors such as Poe, Rimbaud, Shakespeare, Wilde. In 2005 his article "The poète de sept ans" was included in the 2nd issue entirely dedicated to Arthur Rimbaud in the journal "Cahiers de littérature française II", a collaboration between the Centre de recherche sur la littérature français du XIX siècle the Sorbonne University Paris and the University of Bergamo. He was President of the Cultural Association "Cesare Viviani" of Lucca. Many of his works are on the site www.romanzieri.com. His blog is https://marteau7927.wordpress.com/
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