In una serie dedicata alla tv non poteva mancare Enzo Trapani, regista, autore televisivo, scenografo, morto suicida il 14 novembre 1989 a 57 anni. Per le innovazioni artistiche e tecniche, l’innegabile dote di talent scout e la capacità di cogliere le trasformazioni del costume e del gusto, Enzo Trapani merita più “puntate” all’interno del blog, nella speranza di poter convincere i lettori che molti protagonisti della recente e attuale programmazione televisiva sono debitori di un genio creativo troppo presto dimenticato.
Laureato in Architettura, Enzo Trapani iniziò a lavorare subito dopo la guerra nel mondo del cinema come scenografo, costumista e poi come assistente regista di Roberto Rossellini e René Clair. Il debutto alla regia cinematografica avvenne nel 1949 dirigendo Marakatumba ma non è una rumba, film con Renato Rascel. Successivamente approdò alla neonata televisione imponendosi di volta in volta per l’originalità delle sue scelte registiche e scenografiche: trasmissioni quali Alta Pressione (1962), Senza Rete (1968-72), Hai visto mai? (1973), Rete Tre (1976) e Il guazzabuglio (1976) prepararono il campo per le grandi realizzazioni della tv a colori e dei nuovi linguaggi mediatici e tecnici introdotti dalla riforma del sistema radiotelevisivo nazionale del 1975. Con Non stop (1977-78) Trapani si affermò definitivamente creando uno stravolgimento del consueto varietà televisivo, che da allora non fu più lo stesso.
Stryx è stato il fiore all’occhiello della produzione di Enzo Trapani, uno spettacolo in sette puntate trasmesso dalla RAI la domenica sera sulla Rete Due a partire dal 15 ottobre 1978 (la settima puntata fu sospesa in seguito alle proteste dei vertici della RAI per i contenuti “forti” ritenuti al limite della pornografia e del vilipendio alla religione). Il titolo già richiamava lo strige, uccello leggendario dall’aspetto di un gufo, antesignano del moderno vampiro, presente nelle tradizioni pagane e poi recuperato nel Medioevo dando vita alla figura della strega. Gli autori, Alberto Testa, Carla Vistarini e lo stesso Trapani, si basarono proprio su queste tradizioni per confezionare un programma rivoluzionario in cui il satanismo e l’erotismo erano un pretesto linguistico contro la tirannia dei consueti varietà d’intrattenimento del sabato e della domenica sera. La vivace scenografia, opera di Ennio Di Maio, fu concepita per ospitare questo sabba multicolore figlio della psichedelia e della discoteca anni ’70, gli stessi costumi (di Gianna Sgarbossa) molto appariscenti e variopinti si alternavano alle nudità femminili appena velate o addirittura esibite. In questo ambiente, illuminato da luci stroboscopiche e invaso da fumi, partecipavano anche numerosi animali reali: scimpanzé, leonesse, anatre, galli da combattimento, pavoni, falchi, gatti, cani, pappagalli. Tony De Vita, autore delle musiche originali, nel realizzare dei temi molto evocativi trasse ispirazione presumibilmente dalla tradizione francese di fine Ottocento di autori come Berlioz, Dukas e Saint-Saëns (la sigla d’apertura rammenta qualche accordo della Danse Macabre del compositore parigino). I protagonisti, con relativa qualifica, furono: Tony Renis (Philoconduttore), Angelo Branduardi (Folletto), Grace Jones (Rumstryx), Gal Costa (Stryx Do Brasil), Asha Puthli (Indian Stryx), Amanda Lear (Sexy Stryx), Patty Pravo (Subliminal Stryx), Anna Oxa (Stereo Stryx), Mia Martini (Gipsy Stryx), Ombretta Colli (Ludmilla, strega alla camomilla), Walter Valdi (il rospo Franz), Rockets (Cosmodiavoli). A completare il cast c’erano Gianni Cajafa (specialista napoletano di superstizione che esordisce con la frase “Corna, cornino, cornone, cornetta, scaccia la iella in maniera perfetta!”), Corrado Lojacono (maestro cerimoniere che introduce la schiera dei diavoli, presieduti da Lucifero imperatore, come se fosse una lista dei ministri di un governo) e Hal Yamanouchi, mimo giapponese. Insomma, un programma di settanta minuti a puntata ricco di ritmo, colori, esibizioni musicali di artisti molto in voga all’epoca, citazioni in italiano pseudo-medievale o in latino, il tutto condito con effetti speciali quali il croma-key e l’utilizzo di riprese che distorcevano o triplicavano le immagini. Evidentemente, oltre ai ben noti problemi legati all’uso dei contenuti non proprio ortodossi, questo stile sperimentale molto in anticipo sui tempi non fu gradito dalla dirigenza RAI, che per suoi limiti culturali non ebbe la capacità di comprendere gli sviluppi futuri del mezzo televisivo. Enzo Trapani era stato profeta di un nuovo genere, ciò nonostante l’azienda di Stato non solo non gli fu riconoscente ma addirittura lo relegò nell’ombra impedendogli in sostanza di lavorare. Fu questo uno dei motivi che portò il regista alla depressione e poi al suicidio.
© Marco Vignolo Gargini
Ah,che bei ricordi di una televisione più sana di mente!Vorrei che riproponessero questo bellissimo programma,con ottima coreografia,scenografia,tematica,ironia e satira,con ottimi artisti!Ah carisssime Amanda,e Grace,e tanti altri come la compiantaMia Martini!C’è bisogno del bel varietà televisivo ,dove si rideva,lo si guardava più volentieri,tutti grandi e piccini!Ora che cosa è successo,tutto è schifezza,in tv nn si parla d’altro che di uccisioni,violenza,e litigi vari!Puah!Meglio spegnerla!Faccio richiesta che il varietà stryx venga riproposto,con tutte le sette puntate!Basta le solite cagate insopportabili!Un saluto,Marco,e auguri di buon proseguimento di festività!Ciao!
Grazie Marco per il bel commento e auguri per l’anno nuovo! Il mio era soprattutto un omaggio a un grande regista televisivo, Enzo Trapani, dimenticato dalla Rai e morto suicida in preda alla depressione. Tra parentesi, “Stryx” all’epoca fu nominata miglior trasmissione europea dell’anno, venne premiata per l’originalità, le innovazioni tecniche. Non ci sono più autori, registi, attori come questi, adesso un Flavio Insinna o un altro signor nessuno si prendono la prima serata solo perché raccomandati… Che tristezza! Pensare che venivano da tutto il mondo a studiare gli studi televisivi italiani perché eravamo all’avanguardia, adesso sappiamo solo copiare, e male, le trasmissioni altrui… O tempora o mores!
Salve Marco, ho letto solo ora questo articolo. Grazie per l’accuratezza e l’affetto nell’esposizione. Da uno degli autori di Stryx.
Carla Vistarini
Cara Carla Vistarini, sono io a ringraziare per l’onore che lei mi fa con questo commento. Credo che chi ha progettato, scritto e realizzato opere come “Stryx” abbia dimostrato di essere semplicemente geniale e precursore di eventi televisivi che ancora oggi tengono banco. Avevo 14 anni quando vidi la trasmissione e ne mantengo un ricordo vivissimo. Lei, Enzo Trapani e Alberto Testa avete scritto la storia della televisione, peccato che la RAI non se lo ricordi molto… Un carissimo saluto, un ringraziamento di cuore e auguri di buone feste.
Con stima e riconoscenza.
Marco Vignolo Gargini